Nel 1° semestre del 2023 l’export turco di pietre naturali ha fatto registrare una flessione in valore del 13,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, assestandosi sui 907 mln di USD. Ancora più marcato il calo dei volumi esportati – pari a circa 2,9 mln di tonnellate -, in diminuzione del 19,8% (dati Turkstat). Ricordiamo che, dopo la forte crescita del 2021 (+20,5% in valore rispetto all’anno precedente), nel 2022 l’export di pietre naturali di Ankara aveva confermato (+0,2%) il pieno recupero dei livelli pre-pandemici, raggiungendo i 2.093 mln di USD.
Andando ad analizzare la composizione delle esportazioni lapidee turche emerge che è continuata anche nella prima metà del 2023 la contrazione delle vendite di materiali grezzi (comprendendo marmi e travertini), che hanno fatto segnare complessivamente un -6,9%, per un totale di 285 mln di USD. Ancora più marcato il calo dell’export dei lavorati e semilavorati – che invece nel 2022 era aumentato dell’11% – che ha riguardato sia il marmo (-10,2%, per 434,5 mln) che, soprattutto, i travertini (-24,9%, per 138 mln).
La classifica dei mercati di destinazione dei materiali lapidei turchi in questa prima parte del 2023 vede il sorpasso della Cina (a 189 mln di USD, nonostante un arretramento del 9,6%) sugli Stati Uniti, il cui import è crollato del 30,1% (a 183 mln), seguiti da India (a 61,6 mln) e Arabia Saudita (a 55,3 mln). Si segnala che nel 1° semestre 2023 le esportazioni italiane di tecnologie per la lavorazione delle pietre naturali verso la Turchia (al 10° posto tra i buyer settoriali) sono cresciute del 14,8%, per complessivi 20,1 mln di euro (dati Centro Studi CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE).
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