CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE ha recentemente diffuso le tavole elaborate dal Centro Studi dell’Associazione e relativo all’andamento dell’export di filiera nel primo semestre 2023. Il dato complessivo delle esportazioni – comprendendo sia i materiali che le relative tecnologie d’estrazione e lavorazione – ha fatto registrare una sostanziale conferma dei livelli record del 2022 (+0,1%), attestandosi a 1.566,3 milioni di euro.
Di segno negativo invece l’andamento delle importazioni (-10,7%), scese nei primi sei mesi dell’anno a 208,6 milioni di euro, con il saldo commerciale che è cresciuto del 2% rispetto al periodo gennaio-giugno del 2022, per complessivi 1.358 milioni.
Nel dettaglio, dopo il +1,7% fatto segnare lo scorso anno – che aveva confermato il pieno recupero dei livelli di export pre-pandemici – nella prima metà del 2023 il segmento delle macchine, impianti e attrezzature fa segnare una ulteriore crescita delle vendite all’estero, con un aumento del valore dell’export del 5,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per complessivi 556,3 milioni di euro. A livello di mercati di riferimento, gli Stati Uniti si confermano il principale buyer di macchine lavorazione marmo italiane con 101,9 milioni di euro di import – che valgono una quota del 18,3% sul totale dell’export settoriale -, in ulteriore aumento rispetto ai livelli record dei primi sei mesi dell’anno precedente.
Per quanto attiene invece ai dati relativi all’export di marmi, graniti e pietre nel primo semestre del 2023, si è attestato su livelli di poco inferiori (-2,6%) ai valori record di gennaio-giugno del 2022, toccando i 1.010 milioni di euro.
Da un’analisi disaggregata dei dati emerge come la lieve flessione dell’export nella prima parte di quest’anno sia dovuta principalmente alla contrazione delle vendite di lavorati e semilavorati – quelli a più alto valore aggiunto e che rappresentano oltre l’80% del fatturato estero del settore -, che hanno fatto segnare una diminuzione del 3%, assestandosi a 820,4 milioni di euro. Sostanzialmente stabili invece le vendite all’estero dei materiali grezzi, che hanno raggiunto i 189,6 milioni (-0,6% rispetto a gennaio-giugno 2022). A trainare le esportazioni di grezzi sono principalmente gli acquisti dalla Cina – primo mercato per i blocchi di marmo italiani -, che nei primi sei mesi del 2023 sono state pari a 91,3 milioni, e dall’India, secondo buyer in termini assoluti con 24,3 milioni.
Per quanto riguarda invece le lastre e i prodotti lavorati, la classifica dei principali mercati di destinazione vede primeggiare sempre gli Stati Uniti con 227,6 milioni di import, valore pari a più di un quarto del totale del nostro export. Al secondo posto la Germania con 74,2 milioni, mentre al terzo si conferma la Francia con 56,1 milioni.
Tutte le tavole statistiche e i dati delle esportazioni nei vari mercati sono disponibili nell’area priva del sito associativo www.assomarmomacchine.com
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