Secondo le statistiche diffuse dal Centro Studi di CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE il valore dell’export dei costruttori italiani di macchine, impianti, utensili e altre attrezzature per l’estrazione e la lavorazione delle pietre naturali nei primi 10 mesi del 2022 ha raggiunto gli 885,8 mln di euro, in lieve diminuzione (-2,3%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Questo dato rappresenta una sostanziale tenuta per le vendite all’estero dell’industria tecno-lapidea del nostro Paese, che dopo la crescita del 18,5% fatta registrare nel 2021 stanno confermando anche nel 2022 – nonostante le difficoltà legate ai forti rincari delle materie prime, della componentistica e dell’energia – il ritorno ai livelli pre-pandemici.
La classifica dei mercati di destinazione settoriale vede sempre al 1° posto gli Stati Uniti, che nel periodo gennaio-ottobre 2022 hanno importato tecnologie lapidee Made in Italy per un valore di 165,5 mln di euro (+38,8% rispetto ai primi 10 mesi del 2021). Sono invece in diminuzione le esportazioni verso il nostro 2° buyer, la Spagna (-12,7%), che dopo i livelli record del 2021 sono scese a 54 mln. Al 3° posto sale la Germania, con acquisti per 51,2 mln (+14%), seguita dalla Francia (+27,6%, 4° a 44,4 mln), da un’India in forte ripresa (+61,5%, 5° a 43,6 mln), dalla Polonia (-6,8%, 6° a 42,5 mln) e dal Canada (+19,2%, 7° a 38,2 mln). Va segnalata inoltre la decisa crescita delle vendite di macchine lavorazione marmo italiane verso la Turchia (+39,5%, 8° a 35,9 mln), mentre sono in marcata flessione quelle verso Regno Unito (-27,2%, 9° a 32,5 mln) e Portogallo (-24,2%, 10° a 30,1 mln).
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