Secondo le statistiche ufficiali di settore elaborate dal Centro Studi di CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE nel periodo gennaio-agosto del 2022 le esportazioni complessive italiane di marmi, travertini, graniti e pietre naturali in genere è aumentato in valore del 14,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo i 1.394 mln di euro. Sebbene in leggero calo rispetto al 1° semestre dell’anno (che aveva fatto registrare un incremento del 17,7%), questo dato si pone in continuità col trend di crescita emerso lo scorso anno (+20,8% rispetto al 2020), che aveva già permesso di recuperare pienamente i livelli di export pre-pandemia (+1,9% la differenza rispetto al 2019).
Analizzando la composizione delle nostre esportazioni settoriali, emerge come il contributo fondamentale alla crescita sia stato fornito dalla componente dei materiali lavorati e semilavorati, le cui vendite all’estero nei primi 8 mesi del 2022 sono aumentate del 18% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per complessivi 1.133,7 mln di euro. Ricordiamo che i prodotti lavorati, oltre a essere quelli a più alto valore aggiunto, rappresentano storicamente oltre i tre quarti del valore totale dell’export lapideo italiano, con una quota che nel 2022 ha raggiunto l’81,3%. Si sono invece mantenute sostanzialmente sui buoni livelli del 2021 (+0,6) le nostre vendite all’estero di materiali grezzi, che sono state pari a 260,3 mln.
Per quanto riguarda i mercati di destinazione, secondo il report statistico di CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE anche nel periodo gennaio-agosto 2022 il 1° acquirente di blocchi di marmo, granito e pietre naturali estratti in Italia risulta essere la Cina che – sebbene in arretramento dell’8,9% rispetto ai livelli record fatti segnare nel 2021 – totalizza 128,5 mln di import (pari a circa il 50% del totale del nostro export di grezzi), seguita da un’India in forte ripresa (+90,9%) con 32 mln.
Relativamente al segmento dei lavorati e semilavorati si conferma l’ottimo stato di salute del mercato statunitense – in crescita del 30,1% rispetto ai primi 8 mesi del 2021 – che conferma la sua leadership indiscussa nella classifica delle aree di destinazione con acquisti per 344 mln, pari a circa il 30,3% del valore totale delle nostre esportazioni di lastre e prodotti finiti. Va sottolineato che hanno fatto segnare un forte aumento anche le vendite verso i nostri principali partner commerciali europei, soprattutto in Germania (2° buyer con 108,4 mln di import, +17,2%), in Francia (3° con 67,9 mln, +15,2%,), in Svizzera (4° con 66,5 mln, +10,7%) e in Austria (7° con 31,6 mln, +7,6%), mentre hanno fatto registrare una sensibile flessione le importazioni dal Regno Unito (-10,1%), che tuttavia con 39,2 mln si piazza al 6° posto tra i mercati di destinazione. Di segno estremamente positivo l’andamento dell’export di prodotti lapidei lavorati Made in Italy verso l’area del Golfo Persico, in particolare in Arabia Saudita (5° con 42,8 mln, +37%) e negli Emirati Arabi Uniti (8° con 30,9 mln, +24,7%). Chiudono la top ten dei buyers settoriali altri due importanti Paesi extra UE come Australia (9° con 23,9 mln, +11,2%,) e Canada (10° con 22,3 mln, +17,5%).
I dati dei primi 8 mesi del 2022 confermano pertanto una crescita generalizzata del nostro export su quasi tutti i principali mercati di riferimento per le produzioni lapidee italiane. Sebbene sia difficile fare previsioni in un contesto complesso come quello che le Aziende stanno attualmente vivendo, alla luce delle criticità emerse nella seconda parte dell’anno – come l’esplosione nei costi dei fattori produttivi e i prezzi record dell’energia – è tuttavia lecito attendersi nell’ultimo trimestre dell’anno un’attenuazione di questo trend positivo, che non dovrebbe tuttavia impedire all’industria lapidea italiana di chiudere il 2022 con un fatturato estero in crescita per il secondo anno consecutivo dopo la caduta del 2020.
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