Lo scorso anno l’export complessivo portoghese di marmi, graniti e pietre naturali ha raggiunto i 488 mln di euro, mantenendosi sui livelli record del 2022. Hanno fatto invece segnare una diminuzione del 5% i volumi esportati, attestatisi a 1,89 mln di tonnellate, con il prezzo medio dei materiali venduti sui mercati internazionali che è cresciuto del 5,2% portandosi a 258 euro per tonnellata. Ricordiamo che nel 2022 l’industria lapidea portoghese aveva registrato una crescita del 13% del fatturato estero (pari al massimo storico di 492,8 mln di euro), a fronte di un calo delle quantità esportate del 6,3% (per circa 2 mln di tonnellate).
Le statistiche diffuse dall’Associazione settoriale Assimagra evidenziano che nel 2023 le vendite nell’Ue – che rappresentano il 53,5% del totale dell’export lapideo lusitano – sono diminuite in valore del 6,7%, mentre quelle verso i Paesi extra Ue sono aumentate dell’8,8%. La classifica dei mercati di destinazione vede primeggiare sempre la Francia (+6,4% rispetto al 2022, con 95,6 mln di euro di import), seguita da Cina (+18,3%, con 69,7 mln), Spagna (+0,1%, con 54,8 mln), Stati Uniti (+5,5%, con 31,8 mln), Germania (-29,6%, con 28 mln) e Regno Unito (-11,9%, con 25,7 mln). Si segnala che lo scorso anno il Portogallo, secondo i dati del Centro Studi CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE, si è confermato al 10° posto tra i Paesi importatori di tecnologie italiane per l’estrazione e la lavorazione dei materiali lapidei, con acquisti pari a circa 36,2 mln di euro (+1,9% sul 2022).
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