Secondo le previsioni contenute nell’Economic Outlook di novembre dell’OCSE la crescita mondiale frenerà dal 3,1% del 2022 al 2,2% del 2023, per poi risalire al 2,7% nel 2024. “Il nostro scenario centrale non è una recessione globale, ma un significativo rallentamento della crescita nel 2023, nonché un’inflazione ancora elevata, seppur in calo, in molti Paesi – spiega il capo economista dell’OCSE, Alvaro Santos Pereira. “L’economia globale si sta riprendendo dalla più grande crisi energetica dagli anni ’70. Questo shock ha spinto l’inflazione a livelli che non si vedevano da molti decenni e sta contraendo la crescita economica in tutto il mondo”.
A livello di aree geografiche nel 2023 e nel 2024 sarà l’Asia il principale motore della crescita, che sarà invece molto bassa in Europa, Nord America e Sud America. In particolare per gli USA si prevede un incremento del Pil dell’1,8% nel 2022 seguito da +0,5% nel 2023 e +1% nel 2024. Nel caso dell’Eurozona si attende una solida performance al ritmo del 3,3% quest’anno, con una frenata allo 0,5% l’anno prossimo e un’accelerazione all’1,4% nel 2024. Per l’altra grande economia del mondo, la Cina, l’OCSE stima per il triennio 2022-24 rispettivamente +3,3%, +4,6% e 4,1%.
Relativamente all’Italia la crescita dovrebbe attestarsi al 3,7% nel 2022, per poi frenare allo 0,2% nel 2023 e risalire all’1% nel 2024. Sul fronte dell’inflazione, l’Economic Outlook prevede un 8,1% nei paesi del G20 nel 2022, per poi decrescere lentamente al 6% nel 2023 e al 5,4% nel 2024. Per l’Eurozona invece si stima un incremento dell’8,3% quest’anno a cui dovrebbe seguire un lieve calo al 6,8% nel 2023 e una discesa al 3,4% nel 2024.
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