Dopo il lieve calo registrato lo scorso anno (-3,8% rispetto ai livelli record del 2022), le statistiche relative alla prima parte del 2024 hanno mostrato un incoraggiante ritorno alla crescita per le vendite all’estero delle Aziende del comparto lapideo italiano. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi di CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE nel periodo gennaio-maggio di quest’anno il valore dell’export complessivo di marmi, travertini, graniti e pietre naturali Made in Italy – che rappresentano circa il 70% del fatturato totale del settore – ha infatti raggiunto gli 873,8 mln di euro, in aumento del 4,2% rispetto ai primi cinque mesi del 2023.
A far segnare la crescita maggiore sono state le vendite dei materiali grezzi, che hanno toccato i 180,6 mln (+9,1% rispetto a gennaio-maggio dello scorso anno), ma si segnala anche la buona dinamica (+3%) delle esportazioni dei prodotti lapidei lavorati e semilavorati – quelli a più alto valore aggiunto e che rappresentano circa l’80% del fatturato estero del comparto -, attestatesi a quota 693,2 mln.
A trainare le nostre esportazioni di grezzi sono stati soprattutto gli ordini dalla Cina, confermatasi anche nei primi cinque mesi del 2024 come la prima destinazione per i blocchi estratti in Italia con 85 mln di import (+17,5% su base annua) e una quota vicina al 50%, mentre sono in flessione le esportazioni verso l’India (-15,5%, secondo buyer con 17,1 mln).
Per quanto riguarda invece i lavorati e semilavorati, la classifica dei principali mercati di riferimento è guidata sempre dagli Stati Uniti, i cui acquisti nel periodo gennaio-maggio di quest’anno sono stati pari a 205,2 mln (con un ottimo +12,1%, dopo il calo del 7,1% fatto segnare nel 2023), seguiti dalla Germania con 52,9 mln (in diminuzione del 13,9%) e dalla Francia con 51,7 mln (+13,4%). Al 4° posto tra i Paesi di destinazione per i manufatti lapidei italiani è salita l’Arabia Saudita (con 40,1 mln), che grazie a un incremento delle importazioni del 70,3% ha superato la Svizzera (con 36,8 mln, -11,7%), gli Emirati Arabi Uniti (con 27 mln, -4,5%) e il Regno Unito (con 25,7 mln, +8,8%). Chiudono la top ten delle destinazioni settoriali l’Austria (con 16,8 mln di import, -4,9%) e due importanti mercati extra Ue come Australia (con 16,7 mln, +7,4%) e Marocco (con 13 mln, -17,7%).
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