I dati diffusi dal Centro Studi di CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE relativamente ai primi 5 mesi del 2023 mostrano una sostanziale tenuta delle esportazioni dell’industria lapidea italiana, che si sono confermate sui valori record del 2022, toccando gli 827,3 mln di euro (quasi nulla, -0,1%, la variazione rispetto a gennaio-maggio dello scorso anno).
Ricordiamo infatti che nel 2022 le nostre vendite complessive all’estero di marmi, travertini, graniti e pietre naturali in genere – comprendendo sia i grezzi che i lavorati – erano cresciute in valore del 13,1% su base annua, raggiungendo il massimo storico di 2.131,8 mln. È importante inoltre sottolineare che il prezzo medio dei prodotti lapidei italiani esportati nei primi 5 mesi del 2023 ha raggiunto il valore medio di 962,26 euro per tonnellata, in aumento dell’11,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Da un’analisi disaggregata dei dati emerge come a sostenere il nostro export nella prima parte di quest’anno abbia contribuito sia la componente dei materiali grezzi, le cui vendite hanno raggiunto i 154 mln di euro (+1,5% rispetto a gennaio-maggio 2022), che il segmento dei lavorati e semilavorati – quelli a più alto valore aggiunto e che rappresentato oltre l’80% del fatturato estero del settore -, che hanno fatto segnare una flessione di appena lo 0,5%, assestandosi a 673,3 mln.
A trainare le esportazioni di grezzi sono principalmente gli acquisti dalla Cina – 1° mercato per i blocchi di marmo italiani -, che nei primi 5 mesi del 2023 hanno sfiorato i 72 mln di euro (-2,1% rispetto all’anno precedente), e dall’India (+14,8%, 2° buyer con 20,1 mln).
Per quanto riguarda invece le lastre e i lavorati, la classifica dei principali mercati di destinazione vede primeggiare sempre gli Stati Uniti con 183,1 mln di import – pari a più di un quarto del totale del nostro export -, sebbene in lieve diminuzione (-4,7%) rispetto ai livelli record del 2022. Segue al 2° posto la Germania con 61,3 mln, in calo del 10,1%, mentre al 3° si conferma la Francia con 45,6 mln, in crescita del 5%. Buone indicazioni arrivano dal mercato svizzero (+2,7%, 4° buyer con 41,6 mln di import) e soprattutto dagli Emirati Arabi Uniti (5°), i cui acquisti di lavorati italiani sono aumentati del 50,3%, raggiungendo i 28,3 mln. Stabili le vendite verso il Regno Unito (-0,2%, 6° a 23,6 mln), mentre arretrano quelle in Arabia Saudita (-13,7%, 7° a 23,5 mln) e in Austria (-6,9%, 8° a 17,6 mln). Si conferma infine in crescita il nostro export verso due importanti mercati extraeuropei come Marocco (+23,3%, 9° a 15,7 mln) e Australia (+8,5%, 10° a 15,5 mln).
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