Secondo i dati diffusi dall’Associazione settoriale Assimagra, lo scorso anno le esportazioni portoghesi di pietre naturali – comprendendo sia i grezzi che i lavorati – hanno fatto registrare complessivamente una flessione in valore del 5,4% rispetto al 203, totalizzando 470,1 mln di euro. Più marcato il calo dei volumi esportati (-9,7%), attestatisi a 1,76 mln tonnellate, con il prezzo medio dei materiali lapidei venduti sui mercati internazionali che di conseguenza è cresciuto del 4,7%, portandosi a 267,8 euro per tonnellata. Ricordiamo che nel 2023 le vendite all’estero del comparto marmifero portoghese avevano toccato il valore record di 496,7 mln, a fronte di un calo delle quantità esportate del 5% (pari a 1,94 mln di tonnellate).
Nel 2024 il mercato europeo ha assorbito oltre la metà delle esportazioni di marmi, graniti e pietre naturali estratte e/o lavorate in Portogallo (250,1 mln, pari al 53,19% del totale), in calo del 7,5% rispetto al 2023. Al 1° posto tra i Paesi di destinazione per le produzioni lapidee lusitane si è confermata la Francia con 103,4 mln di importazioni (+3,3%), seguita da Cina (61,6 mln, -11,8%), Spagna (51,2 mln, -10,7%), Stati Uniti (32,5 mln, +2%), Germania (24,6 mln, -11,2%), Regno Unito (24,3 mln, -5,1%) e Vietnam (19,7 mln, +8,4%).
Relativamente all’interscambio con l’Italia, lo scorso anno il Portogallo si è piazzato al 9° posto tra i mercati di destinazione per le tecnologie italiane per l’estrazione e la lavorazione dei materiali lapidei con acquisti per 31,2 mln di euro (dati Centro Studi CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE).
Comments are closed.