Si conferma anche nella seconda parte del 2023 la tenuta delle esportazioni italiane di macchine, impianti e attrezzature per l’estrazione e la lavorazione delle pietre naturali. I dati elaborati dal Centro Studi CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE relativamente ai primi 10 mesi dell’anno hanno infatti rilevato un aumento del valore delle vendite all’estero – da sempre punto di forza del comparto, rappresentando circa i tre quarti del fatturato totale – dell’1,5% rispetto ai già ottimi livelli dello stesso periodo del 2022, per complessivi 897 mln di euro.
La classifica dei mercati di riferimento per i costruttori italiani di tecnologie lapidee vede sempre al 1° posto gli Stati Uniti, le cui importazioni – dopo i valori record toccati del 2022 – nel periodo gennaio-ottobre 2023 hanno fatto tuttavia registrare una flessione del 12,6%, scendendo a 144,6 mln. Crescita a doppia cifra invece per le nostre esportazioni settoriali verso Canada (+24,1%, 2° buyer con 47,5 mln) e Turchia (+27,8%, 3° a 45,9 mln), che si confermano anche nel 2023 tra i mercati più dinamici. Se si sono mantenute stabili le vendite in India (-2,6%, 5° a 42,5 mln), si osserva purtroppo un calo generalizzato di quelle verso i nostri principali partner europei: Germania (-9,9%, 4° a 45,5 mln), Polonia (-10,2%, 6° a 37,7 mln), Spagna (-31,9%, 7° a 36,6 mln) e Francia (-18,1%, 8° a 35,8 mln). Si segnala infine l’incoraggiante inversione di tendenza – dopo un 2022 negativo – fatta segnare dall’import di macchine lavorazione marmo Made in Italy nel Regno Unito (+1,2%, 9° a 32,9 mln) e in Portogallo (+5,4%, 10° a 32 mln).
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