Nel periodo gennaio-settembre 2023 le esportazioni spagnole di pietre naturali – comprendendo sia i materiali grezzi che i lavorati – hanno raggiunto il valore di 667,2 mln di euro, facendo segnare una leggera flessione (-2,3%) rispetto allo stesso periodo del 2022 (elaborazione Centro Studi CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE su dati Comtrade).
Andando ad analizzare la composizione dell’export lapideo iberico nei primi 9 mesi dello scorso anno, va evidenziato che i lavorati rappresentano circa l’86% del valore complessivo delle vendite all’estero con 577,5 mln (-2,4% rispetto al 2022). Nel dettaglio, l’ardesia lavorata (la “pizarra”, di cui la Spagna è primo esportatore mondiale) si conferma al primo posto tra i materiali esportati con una quota di oltre il 47% sul totale (per 315,6 mln, +3%), seguita da marmi e graniti lavorati col 36% (240,6 mln, -6,1%).
Ricordiamo che quello spagnolo rappresenta un mercato di primaria importanza per l’industria tecno-marmifera italiana. Secondo le statistiche del Centro Studi CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE sia nel 2021 che nel 2022 la Spagna è stata infatti la seconda destinazione – alle spalle degli Stati Uniti – per il nostro export di macchine, attrezzature, impianti e prodotti complementari per l’estrazione e la lavorazione delle pietre ornamentali, con importazioni, rispettivamente, per 77,5 e 66,6 mln di euro. Nei primi 10 mesi del 2023 le vendite di tecnologie lapidee Made in Italy verso il mercato iberico hanno invece fatto registrare una flessione di circa il 30% – un rallentamento in parte fisiologico, dopo i livelli record del biennio precedente -, assestandosi sui 36,6 mln.
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