Prosegue a ritmo sostenuto il recupero dell’export italiano di materiali lapidei: secondo i dati del Centro Studi Confindustria Marmomacchine nei primi 5 mesi dell’anno le nostre vendite all’estero di marmi, graniti e pietre naturali in genere – comprendendo sia i grezzi che i lavorati – sono infatti aumentate in valore del 32,4% rispetto allo stesso periodo del 2020, raggiungendo i 697,2 mln di euro.
A registrare la crescita maggiore sono state le esportazioni di prodotto grezzo (+45,8% rispetto allo stesso periodo del 2020, per 142,7 mln), con la Cina che rimane il 1° acquirente di blocchi di marmo dall’Italia – con una quota di oltre il 50% – e ha aumentato le sue importazioni del 61,8%.
In forte aumento anche le vendite di lavorati – che rappresentano circa l’80% del nostro export – che nei primi 5 mesi dell’anno hanno fatto segnare un ottimo +29,4%, per complessivi 554,5 mln. Gli Stati Uniti si confermano la 1° area di destinazione di lastre e prodotti finiti italiani e hanno aumentato il loro import del 38,7% (per 140,9 mln), ma fanno registrare una crescita a doppia cifra tutti i nostri principali mercati di riferimento, in particolare quelli europei: Germania (+17,1%, 58,6 mln ), Svizzera (+19,2%, 36,2 mln), Francia (+40,7%, 33,6 mln), Regno Unito (+89%, 27,2 mln) e Austria (+52,1%, 16,2 mln). Molto bene anche il nostro export verso i Paesi dell’area del Golfo, soprattutto negli Emirati Arabi (+36,6%, 13,5 mln) e in Kuwait (+43,1%, 13,2 mln), mentre rimane stabile in Qatar (13,2 mln) e subisce un arretramento “fisiologico” in Arabia Saudita (-32,6%, a 19,2 mln), che era stato tra i pochi mercati in crescita lo scorso anno.
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